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Voglio raccontarti una delle più suggestive avventure naturalistiche e storiche di Ninon in quel di Golfo Aranci, un centro abitato tutto l’anno che si affaccia sul mare color smeraldo e che in questi ultimi anni sa offrire numerosi servizi e attrazioni turistiche.

Il porto turistico di Golfo Aranci

E’una tipica giornata di settembre dal cielo limpido e con un sole tiepido quanto basta per godersi una sana passeggiata tra le antiche memorie storiche e i paesaggi mozzafiato di un territorio tutto da scoprire: Capo Figari.

La nostra passeggiata inizia lungo gli antichi binari oggi dismessi della ferrovia di Golfo Aranci per raggiungere un monumento imponente e sacro dell’età del bronzo: il pozzo sacro Milis.

Una volta arrivati di fronte al suo ingresso così tenebroso e misterioso, la curiosità e l’eccitazione di visitarlo al suo interno si fanno sempre più incontenibili. Così con discrezione e meraviglia entriamo e scopriamo che si tratta di uno dei pozzi sacri più grandi dell’isola con circa 43 scalini che conducevano e tutt’oggi conducono ad un bacino d’acqua generoso e profondo. Pensate che la parete della camera misura 10 metri d’altezza, come circa un palazzo di tre piani … la sua posizione rara e bizzarra così vicina alla costa e lontana da altri ritrovamenti di villaggi nuragici, lo rende ancora più originale e misterioso.

Grazie al genio degli uomini nuragici che scelsero ben 3000 anni fa esattamente questa posizione strategica, il pozzo sacro Milis è stato utilizzato come rifornimento di acqua fino al XIX secolo, durante i lavori per la realizzazione dei vicini binari. Dall’esterno si può riconoscere la sua tipica forma ogivale che ne forma la volta e la sua pianta che ricorda la forma di una chiave. Riconoscibile per altro in quasi tutti i circa 100 pozzi sacri riportati ad oggi alla luce dagli archeologi.

Soddisfatti di questa visita ricca di memoria del antico culto dell’acqua nuragico, proseguiamo lungo la strada comoda, piana e sterrata in direzione di Cala Moresca.

Durante la nostra camminata arricchita dai profumi inconfondibili della macchia mediterranea, intravediamo un antico fortino militare che si affaccia sul mare. Restaurato e reso fruibile al pubblico da circa 10 anni.

Entriamo al suo interno e scopriamo con meraviglia che la sua imponente grandezza esterna non corrisponde agli spazi interni fortificati dal cemento armato.

Ma la cosa che più affascina è la gestione degli spazi interni a cui si accede con scalini e che troviamo arredata di antiche fotografie e manifesti del tempo, e suddivisa tra zona giorno e zona notte. Non mancano i moti tipici di allora che recitano frasi come “quando tuona il cannone, è la voce della patria che chiama”.

Un particolare all'interno del fortino di Golfo Aranci

Lasciamo anche il fortino e sbuccando fuori respiriamo di nuovo profumi deliziosi e ci lasciamo scaldare la pelle da un sole sempre più caldo. Iniziamo a riconoscere il vicino isolotto Figarolo, la cui cima si riflette sull’acqua dai riflessi verdi e celesti.

Eccoci arrivati davanti allo splendore della natura: Cala Moresca che oggi ci regala i suoi inconfondibili colori smeraldo e la sua pace senza tempo.

La splendida Cala Moresca a Golfo Aranci

Qui sono presenti le rovine degli antichi forni di calce, risorsa indispensabile fino agli anni ‘60 per la costruzione di edifici; purtroppo i suoi costi esosi l’hanno resa una risorsa sempre più difficile da produrre, ed è così che vennero definitivamente abbandonati negli anni ‘60, lasciandoci però indelebile l’antica memoria.

Salendo su una dolce serpentina panoramica, intravediamo fiero e imponente il semaforo di Capo Figari, teatro di una scoperta tra le più proficue della nostra generazione: l’invio di onde corte elettriche per radiocomunicazioni identificate grazie ad un esperimento condotto da Guglielmo Marconi e ceritificato l’11 agosto del 1932 e di cui ancora oggi ne traiamo benefici e tecnologie ☺

La nostra passeggiata ricca di memorie storiche questa volta ci porta fino al cimitero degli inglesi, così impropriamente chiamato e che è ancora ricco di mistero e fascino.

Delle circa 18/20 tombe rinvenute, una spicca sicuramente tra tutte per la sua croce celtica di legno pregiato che ancora si erge fiera e mesta dopo ben 200 anni.

Si tratta della tomba di un giovane soldato americano che a bordo della Vulcan morì tragicamente per una gastroenterite non riconosciuta e che trovandosi nei pressi delle coste di G Aranci, venne sepolto in questo cimitero.

Se pensiamo che fino al 1932 Golfo Aranci era sprovvisto di cimitero e che i corpi venivano trasportati al vicino cimitero di Olbia con il treno o le barche per essere tumulati, non è difficile immaginare che in occasioni eccezionali, quali tempeste o impossibilità economiche dei familiari, alcuni corpi dei golfarancini potevano furtivamente venire tumulati proprio qui … a convalidare queste ipotesi ci sono le memorie di abitanti locali che da bimbi si ricordano di queste evenienze e che hanno confidato di avere un parente che riposa in questo luogo sacro ricco di pace.

Una tomba al cimitero degli inglesi di Golfo Aranci

Di fronte al cimitero degli inglesi notiamo senza difficoltà l’imponente semaforo di Guglielmo Marconi e decidiamo di intraprendere la passeggiata che si svolge su una ripida strada a serpentina cementata.

Lungo il percorso restiamo quasi impietriti da incontri fiabeschi: scorciamo un muflone che in vedetta su un promontorio cerca cibo da portare alla propria famiglia e ancora poco più avanti e quasi terrorizzato dalla nostra presenza un cucciolo di cinghiale che si era portato fino a qui in cerca di cibo.

Eccoci arrivati al ponte radio di Gugliemo Marconi, un luogo magico per la vista mozzafiato su Golfo Aranci, le isole Figarolo , Molara e fino a Tavolara ma anche per la sua importanza storica in ambito scientifico. Una semplice targa in granito locale ci ricorda l’evento per il quale è stata affissa: l’ 80° anniversario della famosa scoperta scientifica di Gugliemo Marconi celebrato l’11 agosto del 2012 con una grande festa.

La nostra esperienza di trekking storico termina qui e siamo fieri di portarci a casa un bagaglio di informazioni storiche unico e lunghissimo che partendo da 3000 anni fa, passando per la seconda guerra mondiale e portandoci ai tempi moderni ci ha arricchito e fatto crescere.

Ti aspetto per la prossima avventura insieme

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